Ritorna "sa Cursa a puddas"

18/03/2019 - Ufficio Del Sindaco

Chie setzit a caddu est suzetu a nde rùere” recita un detto popolare scanese. Nel Montiferru il cavallo diventa misura della capricciosa bellezza dell’esistenza, della vita stessa, che sa essere buona compagna di viaggio ma che è anche capace di sgroppare, disarcionando lo sfortunato cavaliere.

Secondo tale prospettiva “s’abilidade de s’òmine” non starebbe nel non cadere mai, ma nella capacità di questo di rialzarsi dopo il ruzzolone, rimontando in sella ancora una volta. In questa splendida precarietà, nella continua possibilità di fallire e di risorgere si sviluppa, con grandezza, tutta la forza della dignità umana.

“In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio” cantava Gianni Rodari nella sua filastrocca “Don Chisciotte”.

Ed eccoli i nostri cavalieri, camuffati come “bardaneris”, decisi a inforcare i destrieri nervosi per far rivivere la tradizione di una comunità. Sono paesani, sono amici ma quando salgono sui loro cavalli diventano altro, si sacralizzano staccandosi da terra, incarnando nel loro correre temerario le gloriose gesta di un Popolo caduto tante volte nella sua storia, ma sempre pronto a rialzarsi.

Il 22, il 23 ed il 24 marzo a Scano l’identità si rinnova. Per gustarla in pienezza è opportuno visitare questo delizioso borgo, arrampicato sulle verdi montagne del Montiferru. Ad attendervi un paese, ad accogliervi gli Scanesi, sempre lieti di condividere con il mondo l’inestimabile tesoro della loro storia.